Perché donare un fornello alla Tanzania?
Nella Valle del Kilombero, ai piedi delle antichissime foreste pluviali dei Monti Udzungwa, il 98% della popolazione rurale in Tanzania usa ancora la legna da ardere e il carbone come fonti primarie di energia. Questo sfruttamento porta a un forte degrado ambientale e a un pericoloso impatto sulla salute di donne e bambini che ogni giorno sono esposti a fumi domestici nocivi derivanti dalla combustione di legna e carbone.
Donne e bambini, inoltre, spendono gran parte delle loro giornate nella raccolta di legna da ardere, tempo che viene sottratto ad altre attività domestiche, al lavoro retribuito e allo studio. Energia e tempo sottratti allo sviluppo femminile e a quello dell’intera comunità.
La spesa che una famiglia deve sostenere in una settimana per l’acquisto di due fascine di legna o due secchi di carbone è di circa 3-5 euro; il kerosene è ancora più costoso. Per 3 litri, utili per sette giorni, il costo è di 4-6 euro: una cifra spesso insostenibile per famiglie già molto povere.
Queste pratiche inoltre rischiano di alterare le foreste dell’area dei Monti Udzungwa, preziosissimi gioielli di biodiversità e “polmoni verdi” da cui le popolazioni locali traggono ogni giorno tanti benefici.
L’associazione Mazingira, sostenuta da MUSE e Dolomiti Energia, desidera proporre uno strumento semplice e concreto per ridurre il degrado dell’ambiente, incentivando l’economia locale e lo sviluppo sostenibile.
Grazie al progetto TanzaMia ogni contratto sottoscritto permetterà di diffondere l’utilizzo di tecnologie efficienti, a basso impatto ambientale e salubri nei villaggi della valle del Kilombero.
La comunità potrà usare e costruire localmente queste tecnologie energetiche efficienti e salubri: forni a terra cruda, fornelletti in lamiera alimentati con pula di riso, briquettes, cesti e borse coibentati.
Tecnologie semplici ma appropriate, in grado di ridurre i costi di cottura, il degrado ambientale, i fumi domestici nocivi, il tempo trascorso nella raccolta della legna da ardere ed anche generare lavoro per artigiane/i locali.
Un miglioramento reale nella vita di tutti.